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Attrezzature, strumenti e tecniche di lavaggio

Le lavanderie per tappeti sono dotate di strumenti e attrezzature meccaniche particolari per scuotere, lavare e asciugare il tappeto, che qui per ovvie ragioni non vengo­no elencati. Nel lavaggio casalingo, oltre all’esperienza, rivestono la massima importanza la prudenza e la delicatezza di modi. L’attrezzatura e le sostanze impiegate nel lavaggio casa­lingo sono molto semplici ed essenziali: il battipanni, generalmente di canna, un secchio, un catino, una spaz­zola di pelo di cavallo alto preferibilmente 3 centimetri, e infine del sapone o uno shampoo speciale. Se desiderate lavare in casa il tappeto procedete dunque in questo modo: mescolate una tazza di shampoo con dieci parti di acqua tiepida, e unite al composto così ottenuto due cucchiai di aceto naturale bianco. La presenza dell’aceto previene il dissolvimento dei colori. Preparati gli strumenti di lavoro e la miscela di sham­poo, stendete il tappeto su una superficie liscia, come il pavimento del terrazzo, o in cortile. Intingete la spazzola nella soluzione di shampoo, strofinatela sul vello del tappeto partendo da un angolo e lavate in questo modo tutto il tappeto.Non immergete mai tutto il tappeto nella soluzione detergente perché le trame e gli orditi non sono esposti alla sporcizia nella stessa misura del vello, perciò neces­sitano di un lavaggio meno energico.Completato il lavaggio, raccogliete con la spazzola la soluzione di shampoo eccedente sulla superficie del tap­peto, e sciacquate poi con acqua tiepida riportando il vello nella sua posizione naturale. Infine, stendete il tappeto con molta cautela al sole, su una superficie asciutta, liscia e solida. E preferibile stendere il tappeto su speciali spalliere in posizione pendente, e che il rovescio del tappeto sia esposto all’aria: si asciugherà più in fretta e uniformemente.Non esponete mai il tappeto bagnato ai raggi diretti e troppo caldi del sole se non volete veder cambiare i suoi colori.Non appendete mai il tappeto per farlo asciugare e non stendetelo su un prato.Ricordatevi di non stendere il tappeto né per farlo asciugare, né in altre occasioni di fronte al caminetto o a fianco della stufa, vicino ai radiatori o su superfici sotto alle quali scorrano tubi di acqua calda, poiché il calore intenso e continuo fa sì che l’olio naturalmente contenuto nelle fibre della lana si secchi e che, conseguentemente, il tappeto perda la sua lucentezza e le sue fibre si spezzino; senza contare che le scintille proveniente dal camino potrebbero bruciarlo.Quando ambedue  i lati del tappeto sono asciutti e la superficie ha riacquistato la sua naturale consistenza morbida e docile al tatto riportatelo nel suo luogo abituale. Se è ancora un po' umido non pregatelo e non stendetelo nel suo posto fisso perché dopo un po' dì tempo le sue fibre marcirebbero con conseguente rapida disgregatone dì tutto il tappeto.Abbiamo detto che prima di lavare il tappeto esso va pulito con cura da tutta la polvere. la terra, le fibre spezzate e la peluria accumulata.Per assolvere a questo compito le lavanderie specializ­zate usano battipanni meccanici mentre a casa si potran­no usare i più comuni battipanni di canna di bambù. Nel caso che laviate un tappeto precedentemente non battuto, la polvere e la terra penetrati al suo interno si trasforme­ranno. a contatto coti l'acqua. in fango e poltiglia, ren­dendo difficoltoso il lavaggio.Non usate mai lavatrici il cui meccanismo sia stato regolato esclusivamente per il lavaggio dì stoffe o tessuti fatti a macchina, per lavare tappetini o piccoli poggia­piedi fatti a mano: infatti il calore dell'acqua della lavatri­ce, le oscillazioni della macchina e la composizione chimi­ca dei detersivi usati nelle lavatrici non sono adatti alle fibre e alla struttura dei nodi del tappeto.Altrettanto sconsigliabile è affidare ì tappeti annodati a mano alle lavanderie a secco.

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